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lunedì 8 aprile 2019

Venezuela, petrolio, democrazia: pesi e misure


Lo scenario internazionale mette in scena un copione già visto: improvvisamente appare un “dittatore” (in questo caso, Maduro) che sta opprimendo il suo popolo (quello venezuelano) e il cui “regime” bisogna abbattere in nome della democrazia. Ecco come colpire e affondare questa narrativa.
2 febbraio 2019
Olivier Turquet (Caporedattore, Pressenza Italia)
Fonte: https://www.pressenza.com/it/2019/02/venezuela-petrolio-democrazia-pesi-e-misure/ - 01 febbraio 2019

Democrazia?
La contestazione al Presidente Maduro è in primo luogo basata sulla presunta mancanza di democrazia.
Ci mettiamo alla ricerca e scopriamo, con un certo stupore, che non esiste un ente internazionale che “certifichi”, in qualche modo e in base a qualche criterio, se un’elezione è democratica o meno, o quanto lo è. Se ce lo potessimo permettere proporremmo di fondare un “osservatorio internazionale sulla democrazia nel mondo”  che cerchi criteri abbastanza oggettivi e faccia dei rapporti; in questo caotico mondo potrebbe essere utile.
Sul Venezuela, e limitandosi alle ultime due elezioni, dati alla mano potremmo dire due semplici cose: Maduro è stato eletto in una competizione elettorale a cui hanno partecipato altri tre candidati di opposizione e ha votato il 46% della popolazione. Ha vinto con oltre il 67% dei voti espressi, quindi con più 30% dei voti teorici; Trump è stato eletto con meno consensi (il 45% di un’affluenza del 55%). Alle elezioni parlamentari del 2015 ha invece vinto l’opposizione conquistando la famosa maggioranza parlamentare. Domanda: qualcuno ricorda un “regime dittatoriale” in cui ha mai vinto l’opposizione alle elezioni? Inoltre, la commissione elettorale è sempre la stessa: è partigiana quando vince il governo e “onesta” quando vince l’opposizione?

Questo articolo è interessante perché mette  in evidenza la mancanza  di una  cultura democratica, molto diffusa. Le elezioni sono il momento più alto in un sistema democratico, ma non sono l'unico e presuppongono altri meccanismi, corpi intermedi e regole, che in Venezuela come in altri paesi sono assenti in parte o completamente.














Petrolio? 

 Top Ten dei Produttori

Non ho scelto a caso i paesi con le massime riserve di petrolio. Il Venezuela è in testa, con il 25% circa delle riserve. Ma si può consultare un’altra tabella, quella dei produttori di petrolio, dove invece sono in testa gli USA. Curiosamente quelli che per primi hanno riconosciuto Guaidó
Anche di questo fenomeno l'autore dell'articolo non comprende bene i meccanismi, pur avendo tutte le informazioni necessarie per trarre ben altre conclusioni. IL governo Chavez ha accumulato grazie all'aumento del petrolio una riserva di denaro che il Venezuela non aveva accumulato nei quaranta anni precedenti. Una parte di queste riserve è stata ben utilizzata per migliorare le condizioni di vita della popolazione, migliori servizi di istruzione, migliori servizi ospedalieri ed assistenziali. Ma la maggior parte delle risorse sono state sperperate sia da Chavez che da Maduro, la corruzione non è affatto diminuita rispetto al passato regime(che era composto da criminali,interessati solo a depredare le risorse del Venezuela, senza nessun interesse del popolo). Il paese è stato venduto a pezzi alla Cina e alla Russia, due note democrazie.
Il calo del prezzo del petrolio è legato a fattori del tutto esterni al Venezuela e coinvolgono i 3 principali produttori del settore Arabia Saudita, Russia e Usa che coprono il 30% della produzione.










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